Lenticchia Castelluccio di Norcia
Eccellenza della gastronomia umbra

Fra le tante squisitezze della tradizione gastronomica umbra ci sembra doveroso citare le Lenticchie di Castelluccio di Norcia, che godono anche della prestigiosa denominazione di Indicazione Geografica Protetta. La loro produzione è abbastanza limitata, non fa grandissimi numeri, ma è ugualmente molto conosciuta e rinomata.

Viene da sempre coltivata sulle piane di Castelluccio, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad una considerevole altitudine di 1500 metri circa, seguendo metodi tradizionali rimasti invariati nei secoli. La piana di Castelluccio di Norcia si estende per una superficie di circa 15 km2 ed è esposta ad un clima piuttosto rigido per la maggior parte dell’anno: in inverno la presenza della neve è più o meno costante; in autunno e primavera sono frequenti le gelate; in estate, che in questa zona si riduce a pochissime settimane, il caldo è intensissimo, dovuto all’incidenza dei raggi solari a quell’altitudine.

Quindi la coltivazione di questa lenticchia potrebbe quasi dirsi estrema, ma al tempo stesso è di sicuro estremamente naturale. Ne è testimonianza il fatto che non necessiti di trattamenti (=pesticidi), poiché, grazie alle caratteristiche climatiche descritte, è resistente all’attacco del tonchio, insetto le cui larve si nutrono di legumi.

Una delle caratteristiche principali di questa lenticchia è la sottigliezza della sua buccia. Questo fa sì che, per la sua preparazione, non necessiti del periodo di ammollo; la si può cuocere direttamente, basta metterla in cottura ad acqua fredda.
Visivamente, si distingue dalle altre lenticchie per il suo aspetto: la dimensione è molto ridotta e presenta un’ampia varietà di colori, dal marroncino al giallo e al verde e se ne trovano persino di tigrate.



Le caratteristiche nutritive della Lenticchia di Castelluccio sono molto interessanti, soprattutto nell’ambito di un’alimentazione sana ed equilibrata: è povera di grassi e ricca di proteine, vitamine, fibre e sali minerali. In particolare è apprezzata per la sua ricchezza di ferro. La Lenticchia IGP di Castelluccio di Norcia si presta a moltissime preparazioni. Non è solamente la compagna ideale dello zampone o cotechino a Capodanno, ma si consuma tutto l’anno in tantissimi modi, dando vita a ricette allo stesso tempo ricche e sane: accompagna perfettamente i grandi insaccati della famosissima norcineria umbra; se ne fanno ottime zuppe, minestre e creme; si possono fare stufate o in sformato…la varietà di ricette è ampissima.

Legata alla coltivazione della lenticchia, si verifica anche un fenomeno naturale molto affascinante, che cattura l’interesse dei turisti del centro Italia e degli amanti della natura. Ogni anno, fra la fine di maggio e i primi di luglio, ha luogo la cosiddetta Fiorita: le piante di lenticchie fioriscono assieme a una grande varietà di fiori di campo, come papaveri, senape selvatica, camomilla, fiordalisi e moltissimi altri, colorando la grande piana di Castelluccio di un mosaico di colori suggestivo e incantevole.

La grande piana diventa un mare di colori dalle innumerevoli sfumature, dal giallo al rosso, dal viola al bianco, per uno spettacolo irripetibile e sempre diverso ogni anno. Ed anche questa convivenza della lenticchia con le piante selvatiche è la prova del fatto che in queste coltivazioni non vengono utilizzati veleni di sorta, lasciando la natura libera di fare il proprio corso. Il prodotto finale che si ottiene conferma la validità di questo metodo.